Verona, 21 dicembre 2021
Come UIL FPL – dichiara Marco Bognin segretario organizzativo UIL FPL – abbiamo denunciato molte volte le pericolose condizioni cui versano molteplici realtà della sanità veronese, le cui criticità gravano su coloro che usufruiscono dei servizi e sugli operatori che oggi, con l’aggravarsi della situazione sanitaria dovuta alla ulteriore ondata pandemica, sono presi di mira dall’irritabilità del cittadino che non trova un adeguata risposta alle proprie esigenze.
Oggi sembra tardi per intervenire, lo si doveva fare qualche tempo fa, quando c’erano già le prime avvisaglie e qualche medico e infermiere già scriveva a chi ha la responsabilità di gestire i “nostri” servizi sanitari, per anticipare la probabile escalation epidemica, che poteva volgere a un quadro impressionante, come quello che oggi vediamo nei pronto soccorso presi d’assalto.
Manca personale sanitario, infermieri, medici non ce ne sono, siamo punto e a capo, ora a coloro che sono attivi chiederemo un altro sforzo enorme – denuncia Bognin – questa volta senza il supporto morale dei cittadini, perché prevale la stanchezza, lo sconforto di un sistema che non regge, che si ritrova impreparato sul territorio e nei punti fondamentali di gestione dei malati.
Sono anni che lo denunciamo – continua Bognin – è un processo la cui inefficacia è dovuta, a parer nostro, a un’inadeguata programmazione regionale basata sulla sottostimata costituzione delle dotazioni organiche che non hanno tenuto conto della considerevole quota di personale con limitazioni né, tantomeno, ha inteso preservare contesti operativi che agevolino l’esercizio dei diritti contrattuali previsti, come l’astensione dal servizio per particolari motivi famigliari o semplicemente la possibilità di chiedere ferie senza comportare turni aggiuntivi per i colleghi superstiti, arrivando a creare pesanti remore nelle file del personale sanitario ammalato.
Il sistema sanitario veronese – conclude Bognin – è sorretto dagli incessanti e pesanti sacrifici del personale, che garantisce la continuità dei servizi cercando di mantenere elevati gli standard assistenziali previsti per le strutture ad alta complessità.
Un impegno perseverante che dovrebbe essere condiviso e supportato in linea prioritaria dalla governance aziendale e prima ancora dalla politica regionale che ne ha la titolarità.
Gottardi Stefano Coordinatore provinciale della UIL ribadisce come siano necessari maggiori finanziamenti da destinare alla valorizzazione del personale e a rafforzare adeguatamente la precaria dotazione organica, perché servono interventi immediati per arrestare la pericolosa situazione creatasi che sta per colpire duramente l’intero Servizio sanitario veronese pubblico.
Stiamo, infatti, assistendo a un’emblematica ondata di dimissioni volontarie diffuse sistematicamente nelle Aziende sanitarie, come avvenuto l’anno scorso, che non possiamo ignorare, personale che passa al privato per le migliori condizioni lavorative che la sanità privata può offrire anche in termini di libertà e discrezionalità contrattuali. Mentre nelle case di riposo si pensa a chiudere reparti perché non ci sono infermieri disponibili a lavorare con contratti inferiori, peggio ancora per chi ha un contratto di cooperativa sociale.
Conclude Gottardi, servono risorse per il personale sanitario e il ripristino dei servizi territoriali per dare
un’adeguata copertura sanitaria su tutta la provincia di Verona, senza che ci siano zone scoperte.