Gottardi – Bognin – A rischio le funzioni degli Enti Locali per mancanza di personale, serve un intervento della politica

I prossimi mesi e anni saranno decisivi per la tenuta dei Comuni e altri Enti Locali della provincia veronese, la riduzione degli organici rendono già oggi insostenibili i ritmi e le scadenze imposte alle lavoratrici e ai lavoratori di questo delicato settore, strutture fondamentali per la nostra società.
Le politiche degli ultimi 20 anni nel tentativo di contrastare l’espansione del debito pubblico hanno scaricato i costi su aziende e cittadini che pagano i disservizi determinati dal taglio lineare dei costi in maniera prevalente con la riduzione di personale.
L’altra vittima sono le lavoratrici e i lavoratori che oltre alla riduzione dei contingenti si trovano a fare i conti con carenze strutturali, una politica sempre più avversa e il cittadino vittima dei disservizi che li identifica come il problema.
Ci chiediamo quale strategia si stia perseguendo e quali siano gli obiettivi prefissati.
Ai politici veronesi che oggi sono parlamentari chiediamo di farsi carico di questa situazione dove il personale, malgrado le innegabili difficoltà, riesce ancora oggi con grande senso di appartenenza a mantenere un minimo di dignità dei servizi alle persone.
Personale che è il meno pagato di tutto l’apparato pubblico, il quale otterrà a breve il rinnovo del contratto 2019/21 già scaduto, con adeguamenti salariali inferiori all’inflazione.
Personale che registra un’età media dei dipendenti che sfiora i 55 anni ed un ricambio quasi inesistente, per un settore sempre meno attrattivo per i giovani che non vedono più nel lavoro pubblico una buona opportunità lavorativa, senza una possibilità né di carriera né di giusto salario.
In ogni trattativa noi della UIL FPL chiediamo un cambio di passo che non sia solo una fotografia del qui e ora ma che possa essere un’idea di sviluppo dell’Ente e che sia il più possibile attrattiva e competitiva con il mondo del lavoro.
Non solo nell’applicazione dei nuovi e vecchi istituti ma anche nello sviluppo del Welfare e delle relazioni interpersonali che devono e dovranno essere sempre più al centro di un concetto di solidarietà e mutuo soccorso, una scintilla per far riaccendere la macchina Pubblica.
Ma tutto questo, vogliamo ripeterlo ancora una volta, non sarà possibile senza un adeguato riconoscimento salariale al quale devono essere associate le assunzioni e l’avvio di percorsi di reinternalizzazione dei servizi.
Molte sono le sfide che ci attendono anche con il prossimo CCNL Enti Locali ma abbiamo il timore che senza il superamento dei limiti dei tetti di spesa per le assunzioni di personale, senza abrogare il limite ai fondi previsto dall’art. 23 comma 2 del Dl 75/2017 e la mancata stabilizzazione del personale precario sia difficile fermare l’inevitabile decadimento delle strutture pubbliche locali, le più vicine ai cittadini.

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