Intervista a Luca Molinari sindacalista UIL FPL sulla Sanità veronese: carenza di personale, stress e demansionamenti

L’altra sera alla trasmissione in diretta su Radio Adige TV “squadra che vince” dal titolo “Infermieri una vera risorsa” ha partecipato Luca Molinari sindacalista UIL FPL con il Presidente dell’Ordine degli infermieri Franco Vallicella.
Interessante il confronto sulla sanità veronese e sul personale infermieristico, categoria professionale che ha contribuito a contrastare l’emergenza sanitaria COVID soprattutto con il supporto degli O.S.S. ed il personale medico.
Il sindacalista Molinari, lui stesso infermiere, nei suoi interventi ha cercato di evidenziare i motivi per cui gli infermieri chiedono più attenzione alla politica e alle istituzioni, visto che gli stessi hanno un ruolo centrale in tutte le tipologie di strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private, dove distorsioni organizzative e carenze croniche stanno mettendo in ginocchio il nostro sistema salute.
Malgrado l’emergenza pandemica abbia evidenziato la fragilità del SSN e la scarsità di risorse mediche, infermieristiche ed OSS siamo tutt’ora ancorati a problemi di mancati riconoscimento economici in tutti i settori che di fatto bloccano gli sviluppi professionali degli specialisti che in effetti rallentano i servizi sanitari e sociosanitari di cui tanto abbiamo bisogno.
Evidente è la situazione che si è generata col rinnovo del contratto della sanità pubblica, già scaduto, deludente per i 4500 infermieri veronesi che hanno visto l’aumento salariale svanire in tasse; infatti, un aumento medio mensile lordo di 190 euro si è ridotto a un netto di circa 20 euro; ma anche agli OSS non è andata bene, per un importo lordo di circa 90 euro è rimasto un netto della metà, circa 40 euro.
Al personale del settore sanitario privato e terzo settore, che comprende sociosanitario pubblico/privato e cooperative sociali, facenti parte di diritto del sistema che ha salvaguardato la popolazione durante la pandemia, è rimasto escluso dal riconoscimento economico che la Regione Veneto ha riconosciuto al personale della sanità pubblica, una beffa per chi ha fronteggiato in prima linea la pandemia cono spirito di sacrificio.
Una mancanza da parte della politica nel considerare il sistema nella sua interezza, dove le differenze distorcono anche il mercato del lavoro con processi di migrazioni e abbandono della professione sudata dopo anni di studio. Uno spreco di risorse e professionalità. Un danno per la società e per l’intero sistema Paese.
L’anno scorso abbiamo organizzato un convegno presentando uno studio di un corso Master di Management Sanitario rivolto appunto sulla professione infermieristica, dove sono state evidenziate differenze economiche e normative. Il convegno molto partecipato aveva la finalità di mettere a confronto le esperienze ed il pensiero positivo dei principali stakeholder, generando un confronto ricco di spunti e approfondimenti.
Peccato per l’assenza dell’assessore Lanzarin e di AOUI. L’ULSS 09, che ci ha anche ospitati, ha riconosciuto la necessità di creare sinergie, assieme alla sanità privata rappresentata dal dr. Cracco dell’ospedale Sacro Cuore; il sociosanitario pubblico, con la dott.ssa Biondaro dell’IAA ci ha raccontato la drammaticità del momento; il dr. Pizzocaro, per il sociosanitario privato e le cooperative sociali con il direttore di Confcooperative dr. Bulighin, ci hanno fornito importanti spunti di riflessione.
La sanità è un bene di tutti. Ci sono esigenze che necessitano di confronto. Nel 2016 avevamo promosso con i candidati sindaci del comune di Verona un incontro nella sala Marani in Borgo Trento. L’evento ci è stato negato la sera prima. Il problema però è ancora attuale: si chiama parcheggio! È di tutti giorni il vero problema dei cittadini e l’incubo per gli 8200 dipendenti complessivi che ci lavorano. Tutti i giorni 4400 cittadini fruiscono delle prestazioni sanitarie giornaliere, inoltre, 120 accessi al Day Hospital, 335 accessi al pronto soccorso, per non parlare dei 145 interventi chirurgici die. Il non affrontare i problemi genera sconforto, distacco e disaffezione.
Per accompagnare un anziano in ospedale bisogna essere in tre, uno che gestisce la macchina e uno l’anziano, sottraendo tempo produttivo alla forza lavoro sul territorio.

È di questa settimana la nostra segnalazione di richiesta di intervento sull’ospedale di Borgo Roma dove, dopo le 9.00 del mattino i dipendenti NON trovano più parcheggio.
Se facciamo un approfondimento sul personale ospedaliero – dichiara Molinari – la maggior parte è di sesso femminile, così che le giovani mamme hanno l’esigenza di recuperare i figli alla materna o a scuola e devono correre dopo il turno di lavoro per arrivare in tempo. È quindi indispensabile avere la macchina nel parcheggio adiacente all’ospedale di Borgo Trento, che, per avere uno stallo libero, è necessario arrivare alle 5,40 del mattino. Nel 2023 ci sono ancora queste condizioni, forse uno dei motivi che in aggiunta agli altri determina molte fughe dall’AOUI.
L’errata programmazione del fabbisogno di personale ha generato una carenza nella carenza. In AOUI, per esempio, gli OSS devono svolgere l’attività di trasporto interno sottraendo tempo prezioso di assistenza e supporto agli Infermieri. Nei reparti, quindi, gli infermieri svolgono ritmi di lavoro sempre più frenetici che, dopo due emergenze, la prima pandemica e la seconda per far fronte all’abbattimento delle liste di attesa, stanno creando condizioni di disagio lavorativo. Si migra presso aziende più tranquille perché il gioco non vale la candela.
Questo il motivo per cui soprattutto infermieri e OSS non si sentono più parte del sistema, la mancanza di una forte motivazione fa apparire la realtà anche peggio di quello che è: una spirale degenerativa dove si eseguono solo ordini.
Come UIL FPL vogliamo affrontare la vera questione: tutto il personale (sanitario, tecnico e amministrativo) del SSN pubblico e privato è una VERA risorsa!
Noi siamo pronti a fare la nostra parte, perché in gioco c’è il bene di tutti: dal diritto alle cure, alla cura dell’ambiente, creando ambienti di lavoro ideali dove tutti i professionisti e i dipendenti impegnati possano esprimere le loro competenze e professionalità, realizzando tutto quello che con tanto sacrificio abbiamo imparato: creare salute.

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