In un contesto di fermento del personale complessivo del sistema salute – riferisce Stefano Gottardi segretario generale UIL FPL – gli effetti del biennio segnato dall’emergenza pandemica si riflettono sul sistema sanitario e sociosanitario, con particolari situazioni che riguardano la Sanità veneta: l’abbattimento delle liste di attesa e i mantenimenti delle prestazioni ai livelli pre-pandemia, obiettivi tracciati dall’assessore Lanzarin e attuati dai direttori generali delle aziende sanitarie venete, devono essere accompagnati da decisioni precise e condivise per evitare la sfiducia del personale nei confronti di chi governa.
Dalle enunciazioni e proclamazioni si deve inevitabilmente passare ai fatti e a questi guardano lavoratori e lavoratrici che hanno dato tanto e che sono pronti a farlo ogni giorno, ma come abbiamo potuto constatare di persona qualcosa non va.
Per quanto riguarda l’ambito veronese, riprendendo spunto dalle nostre segnalazioni all’opinione pubblica e agli interlocutori politici della scorsa settimana, abbiamo scritto anche al direttore AOUI Bravi riguardo a situazioni non comprensibili per sensibilizzare una maggiore attenzione nei confronti del personale.
Prendendo spunto dalle parole dell’assessore Lanzarin – riprende Gottardi – la quale ha dichiarato sui giornali che è indispensabile un incremento degli organici, dichiarazione che abbiamo condiviso con il personale AOUI che però ci ha evidenziato come la mancanza di OSS crea problemi in tutti i reparti di questo ospedale e in alcuni casi anche molto seri.
Ed ecco la sorpresa: l’assunzione di personale OSS dalla graduatoria AOUI è bloccata!
Molti OSS sono migrati verso ULSS 09 e non sono stati sostituiti, così si evidenziano ancora di più quelle carenze organizzative come il trasporto dei degenti all’interno del Polo Confortini e del Padiglione 14 dove è stata collocata la Geriatria per il quale non c’è personale dedicato, così l’OSS di reparto viene dirottato all’accompagnamento dei pazienti presso i servizi di diagnostica e il personale Infermieristico si trova a svolgere mansioni alberghiere sottraendo tempo di assistenza diretta ai degenti nei reparti.
È giusto pagare un infermiere, che costa di più, per svolgere mansioni OSS? Non sarebbe meglio prevedere percorsi professionalizzanti per questa figura che ha già le caratteristiche e competenze elevate?
Queste sono le domande che ci poniamo e che vorremo fossero condivise – conclude Gottardi – per una Sanità con la “S” maiuscola, dove un HUB come lo è AOUI ad alta intensità di cura, di rilievo nazionale e internazionale, dovrebbe essere fornito di apposito servizio interno dedicato al trasporto in sicurezza dei degenti che necessitano di continua diagnostica.
In concreto, per evitare generalizzazioni inconcludenti, portiamo l’esempio dei degenti che necessitano di interventi di neurochirurgia: nell’immediato post-operatorio si richiedono continui esami strumentali (TAC) che possono arrivare anche a 3/4 in due giorni, quindi personale dirottato dal reparto al trasporto continuo.
lo stesso vale per tutti i pazienti che necessitano di elevate specialità tipiche di AOUI, che, con le 31 sale operatorie in funzione quasi 12 ore al giorno, creano un movimento dai reparti ai servizi di diagnostica di circa 150 degenti al giorno.