Si prevede un’estate calda per l’azienda ospedaliera di Verona, lo sottolinea il referente territoriale Gottardi Stefano, mentre Daniela Perasole segretaria UIL FPL rimarca la grande difficoltà per l’assenza di relazioni sindacali stabili improntate su correttezza e buona fede.
Abbiamo scritto più volte, sollecitati dal personale incontrato in più assemblee, ma le risposte fornite dall’azienda hanno inasprito ancora di più gli animi del personale.
Il CCNL di riferimento si ispira alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, la missione del servizio pubblico dovrebbe essere di esempio per il mondo del lavoro, portando un vantaggio per gli utenti e dei cittadini con gli interessi dei lavoratori.
Purtroppo, in questa realtà non è così.
Il personale ha affrontato una serie di riorganizzazione temporanee per far fronte all’emergenza COVID e ora si appresta a ritornare alla normalità, che però non sarà più la stessa, infatti solo “informalmente” hanno saputo di un cambio che determinerà la ricollocazione dello stesso in altre Unità Operative, il loro reparto sarà chiuso e riaperto con la metà dei posti letto, 15, quindi dove sarà collocato il personale? Qual è il loro futuro?
Sono stati chiamati “eroi”, ora sono solo un problema, personale stanco e talvolta esausto, alcuni devono ricorrere allo psicologo per problemi seri accumulati dall’emergenza pandemica.
Non c’è umanità, non c’è dignità, l’azienda attua mobilità senza confronto, senza rispondere agli appelli dei lavoratori, i quali si sono rivolti alla UIL, unico sindacato in grado di rispondere immediatamente con professionalità.
Ora ci confronteremo innanzi al Prefetto e se non si troverà un accordo si passerà alle manifestazioni e allo sciopero, perché infermieri e operatori socio sanitari di questo reparto si sentono traditi.