Sciopero generale 29 novembre 2024

La segreteria provinciale di Verona della UILFPL, insieme a un ampio gruppo di dirigenti sindacali, ha partecipato con grande determinazione alla manifestazione di Rovigo a sostegno della Segretaria Generale UILFPL Nazionale, Rita Longobardi.

“Stiamo difendendo il nostro lavoro e i principi della Costituzione”, ha dichiarato Longobardi, “sacrificando una giornata di lavoro per portare avanti una battaglia fondamentale. Siamo qui anche per fare chiarezza davanti a un attacco dannoso al lavoro, spesso considerato come un semplice costo da contenere per garantire la sopravvivenza delle imprese, invece di essere visto come una risorsa fondamentale.”

Nel settore scolastico, l’adesione allo sciopero è stata tra il 20% e il 40%, mentre nel settore tessile alcune aziende hanno raggiunto il 100% di adesione. La manifestazione, che ha preso il via ieri dalla questura e ha attraversato il centro di Rovigo, ha visto la partecipazione di circa 900 persone. I dati sindacali confermano una partecipazione significativa nei settori più in difficoltà, con adesioni che vanno dal 70% al 90% nelle principali aziende metalmeccaniche e con alcune aziende artigianali del tessile che hanno visto la chiusura totale con il 100% dei lavoratori in sciopero.

“Ci sentiamo stanchi di essere sviliti e considerati solo come numeri da ridurre”, ha aggiunto Longobardi. “Ci dicono che l’occupazione è aumentata, ma quale occupazione? Parliamo di lavori precari, di part-time da 20 ore o di impieghi temporanei. In Italia, 2,3 milioni di persone sono diventate povere lavorando.”

Lo sciopero generale di 8 ore, che ha coinvolto tutti i settori pubblici e privati, è stato proclamato dalla Cgil e dalla Uil per chiedere un cambiamento nelle politiche del governo, con richieste chiare: aumento dei salari e delle pensioni, politiche industriali efficaci, e un adeguato finanziamento per sanità, istruzione e servizi pubblici.

Il corteo ha rappresentato una forte risposta alle politiche che non tutelano adeguatamente i lavoratori e che rischiano di compromettere il futuro di interi settori vitali per il Paese.

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